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In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

Visto che con l’apertura della porta santa di San Pietro comincia ufficialmente oggi il giubileo della misericordia (in maniera unofficial il papa l’ha già cominciato domenica 29 novembre) non me ne voglia la seconda domenica d’avvento, ma il benvenuto a questa settimana lo dà il commento a questo vangelo. Commento che faccio a partire da un quadro che è una “matrioska” di porte: la madonna di port lligat di salvador dalì.
Di questa quadro esistono due versioni, una del ‘49 (http://cultura.biografieonline.it/dali-madonna-port-lligat-1949/) e una del ‘50 (http://cultura.biografieonline.it/dali-madonna-di-port-lligat-1950/); io mi rifaccio a quella del ‘49, un po’ perchè è l’unica approvata da Pio XII ;-), un po’ perchè mi sa più di Dalì, un po’ perchè le prime idee per quanto grezze sono sempre le migliori e un po’ perchè … questo brano di vangelo lungo il corso dell’anno lo ascoltiamo più volte e ogni festa mariana invita a soffermarsi su un pezzo diverso di questo testo; oggi la centratura è sulla frase <> … La Chiesa ha sempre visto Natale e Pasqua profondamente uniti, nel Natale sono presenti a mo’ di seme quanto troviamo nella Pasqua a mo’ di “pianta” e in modo particolare per quanto concerne l’intronizzazione di Gesù: se nella Pasqua il trono è la croce, nel Natale il trono è Maria e questa “uguaglianza” è plasticamente presentata da Dalì che nel quadro del ‘49 fa cadere sul manto di Maria l’ombra della croce che lui tiene nella sua mano sinistra …
Tutto questo significa che lei è Immacolata: lei da sempre è senza peccato, è dal primo momento il “trono” della Parola che è suo Figlio, è dal primo istante cioè rivestita del “lasciare che avvenga secondo la Sua parola” e questo non per propri meriti, ma in vista della nascita del suo Figlio, il volto della Misericordia di Dio. A lei affidiamo il nostro pellegrinaggio verso la porta santa che (a Dio piacendo)attraverseremo con i ragazzi sabato 23 aprile (San Pietro) e con i giovani mercoledì 27 luglio (Santuario della Divina Misericordia a Cracovia), perchè sappiamo arrivarci avendo fatto esperienza della misericordia di Dio (anche riscoprendo l’importanza della confessione) e avendo accompagnato i passi di tanti piagati da varie miserie, per poi ripartire più slanciati che mai ad annunciare Gesù e il suo Vangelo di Misericordia a tutti, soprattutto agli scartati da tutti (noi per primi 😉 ).

Gaciodon

 

PS Per cogliere il potenziale comunicativo dell’arte cristiana guardati cosa pubblica suor Maria Gloria Riva ogni giovedì su Avvenire (ti lascio l’archivio, basta selezionare anno e mese http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/AllArticles.aspx?Rubrica=dentro%20la%20bellezza)